L'Ispettorato Nazionale del Lavoro con la nota n. 616/2025, emessa a seguito di specifico parere del Ministero del Lavoro, evidenzia il divieto assoluto di monetizzazione mensile del Trattamento di Fine Rapporto in busta paga.
Le aziende che dovessero erogare mensilmente quote di TFR ai dipendenti rischiano severe conseguenze: l'INL potrebbe riqualificare tali somme come semplici "integrazioni retributive". Questa riclassificazione comporterebbe l'obbligo di versare i relativi contributi previdenziali all'INPS e i premi assicurativi all'INAIL, oltre a dover affrontare rettifiche fiscali da parte dell'Agenzia delle Entrate.
La nota chiarisce che, al di fuori del regime sperimentale (QuIR), in vigore solo al 1° marzo 2015 al 30 giugno 2018, l'anticipazione del TFR è consentita esclusivamente nei casi specificamente previsti dall'art. 2120 del Codice Civile.
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